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Mostra Màn Vietnam Street Heroines al MAO di Torino

Mostra Màn Vietnam Street Heroines in corso al MAO di Torino: gli orari, i periodi, il costo dei biglietti e le opere, la sede espositiva.
Mostra Màn Vietnam Street Heroines MAO Torino
Màn Vietnam Street Heroines. Fotografie di Ottavia Castellina - MAO, Museo di Arte Orientale - Via San Domenico, 11 - Torino

Mostra in corso dal 14 giugno al 2 settembre 2018

Al MAO una mostra fotografica presenta, nel 45° anniversario delle relazioni diplomatiche fra Italia e Vietnam, l'ultimo progetto di Ottavia Castellina realizzato con la collaborazione dell'assistente fotografo Tran Thi Ngoc Hoa. Si tratta di una serie di fotografie che ritraggono venditrici ambulanti vietnamite, definite come 'eroine del quotidiano' e rappresentanti del grande cambiamento socio-economico in atto nel Paese.

Dal comunicato stampa

Traendo ispirazione dall’antica iconografia delle eroine patriote vietnamite e citando il lavoro dei fotografi ambulanti della seconda metà del XIX secolo, le fotografie in bianco e nero dipinte a mano ritraggono queste ‘eroine del quotidiano’ come rappresentative da un lato di un’antica tradizione e, dall’altro, di un vertiginoso mutamento socio-economico e culturale in atto.

In una delle sue accezioni più comuni, il termine Màn viene usato nella lingua vietnamita per indicare ciò che separa, protegge, nasconde: una tenda, un sipario, uno ‘schermo’. Il concetto di ‘schermo’ a partire dalla fine dell’800 assume in diverse parti del mondo un nuovo significato, indicando un luogo dove avviene una proiezione di immagini, un dispositivo che, se da un lato nasconde, dall’altro rivela. Questa ‘finestra’ consente l’accesso ad uno spazio altro, quello della rappresentazione, ben distinto dalla realtà e delimitato da una cornice. Traendo ispirazione dall’antica iconografia delle eroine patriote vietnamite, lo ‘schermo’ in questa serie di immagini, ritaglia all’interno del loro stesso ambiente di lavoro (la strada), uno spazio iconico nel quale le venditrici ambulanti possano autorappresentarsi, rivelando la propria natura eroica.

A seguito delle trasformazioni in atto nel paese, numerose contadine del Vietnam settentrionale - per tradizione, “pilastro della famiglia”, nelle campagne - scelgono oggi di trasferirsi nella capitale, Hanoi, per lavorare come venditrici ambulanti, lasciando a casa marito e figli. Queste donne migranti conducono un’esistenza precaria, a un passo dalla soglia di povertà, tentando di bilanciare la conflittuale domanda imposta dall’esigenza di guadagnare uno stipendio in città e assolvere contemporaneamente a una serie di obblighi famigliari, agricoli e nondimeno rituali.

Nella modalità e nell’approccio estetico, Màn cita il lavoro dei fotografi ambulanti della seconda metà del XIX secolo, i primi che offrirono ai contadini, che giungevano in città per vendere i propri prodotti, la possibilità di essere ritratti dal mezzo fotografico. Ogni scatto è stato realizzato in pochi secondi, sfuggendo al controllo della polizia locale (che per legge proibisce alle venditrici di sostare lungo le vie) e coinvolgendo turisti e passanti che, nel prestare il proprio aiuto, si sono trasformati a loro volta in ‘cornice’ dell’immagine iconica all’interno dell’immagine fotografica. In questo modo Màn mette in discussione, capovolgendolo, il ruolo del fotografo/turista occidentale in viaggio e il suo modo di rapportarsi alle realtà e ai soggetti fotografati in luoghi cosiddetti ‘esotici’.

Le immagini dipinte a mano si propongono infine come un omaggio in chiave contemporanea al lavoro del fotografo e viaggiatore italo-britannico Felice Beato, uno dei primi fotografi che si spinsero in Oriente documentando paesaggi, persone e costumi perlopiù ignoti alla maggior parte degli Europei dell’epoca. Così le venditrici ambulanti protagoniste di questa serie si fanno portavoci di una cultura, quella vietnamita, antica e complessa che è stata spesso ignorata o fraintesa dal mondo occidentale nel corso degli anni. Messaggere di un vertiginoso mutamento socio-economico e culturale in atto, queste ‘eroine del quotidiano’ si pongono in linea di continuità con la società matriarcale pre-confuciana e le patriote che hanno segnato la storia leggendaria del paese, in transito perpetuo tra campagna e città, tra tradizione e modernità.

I testi in mostra sono a cura di Ottavia Castellina, Laura Manione e Sandra Scagliotti.

Orari: da martedì a venerdì dalle 10 alla 18. Sabato e domenica dalle 11 alle 19.
Biglietti: intero € 14, ridotto € 12. La biglietteria chiude un'ora prima. Gratuito per minori di 6 anni.
Telefono: +39.011.4436927
Sito web: MAO

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